lunedì 25 ottobre 2010

Stavolta la Corea ci sorride: Alonso, un campione vero

Quando tutto sembrava impossibile, quando i giochi erano ormai fatti, quando il Mondiale sembrava solo una lontana chimera lui non ci penso neanche un secondo a mollare la presa. Fernando Alonso è uno sportivo d'altri tempi: un duro, un combattente, uno che non molla mai. Quando era sotto di 40-60 punti rispetto al leader della classifica iridata, il pilota della Ferrari ha sempre paventato un cauto ottimismo fissando obiettivi e tabelle di marcia. Il suo potere carismatico è senza eguali: quando la Ferrari non ingranava, i giornalisti mica se la prendevano con lui? Mica lo davano per matto? No..neanche per sogno. Lo assecondavano. Ecco, Fernando Alonso era riuscito a farsi rispettare ed aveva conquistato la fiducia, oltreche del suo team, anche nei confronti della stampa nazionale ed internazionale. Un vicendevole rapporto di fiducia e di rispetto. Ed è su queste basi che Fernandito (come sono solite chiamarlo le sue fan) sta pian piano costruendo e ricamando quello che potrebbe essere il suo terzo titolo mondiale. Grazie a lui, la Ferrari, sta tornando finalmente vincente.

In Italia è mattino presto, lì in Corea siamo solo al dopo-pranzo ma si finisce con il calar della sera. In mezzo la pioggia scrosciante che infastidisce non poco i piloti, soprattutto i cinque davanti che lottano gomma a gomma per il Mondiale. Le RedBull di Webber e Vettel sono fuori gioco, Hamilton sembra il lontano parente dell'agguerrito pilota con la faccia d'angelo e Button non sta legittimando il titolo di campione del mondo in carica. Alonso non ha avversari. Per lui arriva la terza vittoria nelle ultime quattro gare. Mancano due bandiere a scacchi, e stare undici più su rispetto agli altri non si rischia certo di avere le vertigini. Non è stata un'altra Corea sportiva, stavolta gli occhi a mandorla sono rossi fuoco ed il riso è tutto sulle labbra di quello spagnolo che non s'è fatto intimidire da nessuno. La stoffa del campione: o ce l'hai, oppure è meglio non pensarci.

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